Da piccola sognavo e dicevo a tutti di voler fare la giornalista. Per un periodo l’ho anche fatto. Poi sono capitata per caso nel turismo con trivago, all'epoca start-up, ed è stato un match perfetto. Dalla sede di Düsseldorf mi sono occupata della localizzazione della piattaforma italiana trivago.it, ho curato lo sviluppo del business b2c come Country Manager e b2b come Industry Manager occupandomi di tante cose… Anni molto intensi, ma anche molto emozionanti! Oggi vivo in Sardegna per scelta, sono diventata mamma di Daniele e Michela, due pesti con cui non mi annoio mai.
Collaboro inoltre con il Consorzio UNO di Oristano, seguendo vari progetti di formazione e comunicazione nel campo del web marketing turistico, tra cui il progetto AperiTurismo. Da qualche anno supporto nei contenuti del palinsesto il BTO di Firenze, la primissima conference in cui ho parlato nel lontano 2008.
Nel tempo libero affronto il tema del gender gap nel turismo su linkedin e social. Sono sempre più convinta che le donne possano cambiare il mondo!
Massimiliano Borgia, direttore del festival del giornalismo alimentare, spiega perché nessuno può insegnare alla Sardegna come mangiare. Però sul marketing del cibo rileva qualche carenza.
58 milioni di presenze nelle Isole Baleari, contro i 13 milioni in Sardegna nel 2016. Le due realtà sono confrontabili? Partiamo dal caso studio di destagionalizzazione catalano, Better in Tourism.