La domanda per la destinazione Sardegna passa sempre più dal web. Assieme a Carlo Gallino, Ceo dell’azienda di tecnologia alberghiera MYComp e Clelia Mattana, editor e fondatrice del blog KeepCalmandtravel.com, ricostruiamo il journey dell’utente interessato alla Sardegna e individuiamo eventuali gap di informazione digitale tra ricerche online e risultati. Le imprese turistiche in Sardegna iniziano ad affrontare il digital marketing turistico, tuttavia esistono ancora diverse problematiche. Due esperti, al tavolo di AperiTurismo, hanno spiegato quali sono.
Indice dei Contenuti
Prodotto Sardegna digitale: situazione attuale
La Sardegna presenta come destinazione molte meno pagine indicizzate in lingua delle sue concorrenti, come rilevato nell’approfondimento Sardegna da aMARE, dove segnalavamo il recente rapporto della CNA Sardegna/Cresme del 2017. Poche, ma preziosissime informazioni sulla Sardegna disponibili in lingua inglese, a fronte di un alto interesse nel web.
Clelia Mattana conferma l’alta molte di ricerche dall’estero per i suoi blog post sulla Sardegna in lingua inglese, con 1 milione di visualizzazioni l’anno solo in queste sezioni.
Clelia, specializzata in Digital Marketing Turistico, inizia la sua avventura 7 anni fa, quando, stanca della sua vita a Londra, lascia un lavoro sicuro a Burberry e decide di partire per girare il mondo a “tempo indeterminato”, come ama definirlo. Da lì nasce il suo progetto di un blog di viaggi, KeepCalmAndTravel, che riscuote subito molto successo tra il pubblico di lingua inglese e che oggi conta 2,7 milioni di visualizzazioni all’anno, di cui oltre un terzo riguardano la Sardegna, la sua terra d’origine a cui Clelia è molto legata e che racconta in lungo e largo.
Sulla sua esperienza di Globetrotter dice:
Sarò molto onesta, il viaggio a tempo indeterminato non è per tutti, implica anche parecchi sacrifici sia dal punto di vista della stabilità affettiva che economica.
Clelia Mattana, KeepCalmAndTravel
Leggi la storia di Clelia Mattana qui.
“La gente ha fame di informazioni sulla Sardegna e si fida delle persone che la conoscono. Cerca soprattutto gli itinerari o idee per costruirseli. Ad esempio, spesso si sottovalutano le distanze della nostra Isola e la difficoltà a spostarsi con i mezzi pubblici, cosa praticamente impossibile, a meno che non si arrivi qui con uno spirito da backpackers”.
Le chiavi di ricerca più frequenti, oltre agli itinerari e le informazioni sulle location per wedding, molte le ricerche di tipo “brand”, ovvero chi cerca posti (soprattutto spiagge) e hotel già noti. Oppure, “si ricercano info sulla Sardegna con keywords dalla “coda lunga”, ovvero queries di utenti che cercano servizi specifici sui motori di ricerca (es. Hotel per famiglie con piscina in spiaggia Sardegna)”, spiega Carlo Gallino di MyComp, società di consulenza in digital marketing turistico e software Company che offre servizi per gli hotel.
Emerge la necessità dell’utente di ricercare sempre più non un semplice letto, ma servizi specifici per le sue esigenze di viaggio e vacanza, conferma Gallino.
Tuttavia, quanto le strutture ricettive stanno investendo in questo?
Sardegna digitale: promuovere la realtà
Carlo spiega che quando vengono progettati i contenuti di un sito, è importante non raccontare mai quello che non puoi mantenere. Piuttosto sarebbe meglio partire dalle recensioni. Afferma infatti che non siamo più quello che diciamo di essere, ma quello che gli altri dicono che siamo e bisogna partire da lì.
Sull’innovazione digitale delle imprese sarde, Gallino crede che si siano fatti dei grossi passo in avanti. Una direzione necessaria quella verso la una Sardegna digitale, dove le grandi OTA rappresentano la spinta decisiva, in particolare da Booking.com che ha imposto uno standard nel turismo online. Mentre, “chi non si è rinnovato, soprattutto tra i TO, oggi è fallito”.
Leggi l’intervista completa a Carlo Gallino e Clelia Mattana.
Riavvolgi il nastro della puntata di AperiTurismo e segui gli interventi di Clelia Mattana e Carlo Gallino:
Foto Copertina: “Digitales Nomadenleben”, credits to Marco Verch on Flickr, distribuita con licenza CC BY 2.0.