Il 2018 è stato un anno molto intenso nei tavoli di concertazione territoriale per delineare e trovare un accordo sul piano strategico turismo Sardegna regionale e su quelli in lavorazione più territoriali, come l’East Land nell’area Ogliastra-Barbagia. Tuttavia, il PSR, con il cambio di governo regionale, avvenuto nella primavera del 2019, è stato al momento messo in stand by e non si conosce il suo futuro in termini di implementazione.
In attesa delle nuove linee politiche sulla strategia turistica regionale, ci siamo confrontati in retrospettiva con i principali interlocutori e studiosi del territorio degli ultimi 24 mesi che ci hanno fornito il loro punto di vista. In particolare con Josef Ejarque della Fortourism s.r.l. e di Giuseppe Giaccardi dello studio Giaccardi & Associati.
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La chiave per la crescita del prodotto sardo
Un prodotto, quello dell’offerta sarda, che ancora troppo poco riesce ad intercettare domanda internazionale, l’unica in grado di creare nuove stagionalità, afferma Josef Ejarque presidente di Four Tourism, società di consulenza in Destination Management, di A.I.P.M.T. e curatore del Piano Strategico del turismo in Sardegna.
Per far crescere il prodotto sardo, ricco di buoni spunti identitari, per arricchirlo, definirlo e per sviluppare un modello turistico in qualche modo complementare al collaudato ma assolutamente stagionale modello del sun, sea and sand, è necessario conoscere il mercato e le sue dinamiche.
Conoscere il mercato e sviluppare un approccio proattivo rispetto alle nuove tendenze e alle sollecitazioni che provengono dalla domanda. Maggiore dinamismo e, se si vuole, anche una maggiore aggressività è richiesta nel marketing e nella comunicazione.
L’epoca in cui si aspettava che il turista arrivasse è finita. Questa è l’epoca della caccia al turista, una caccia per la conquista di nuovi segmenti di mercato, spesso sottratte ad altre destinazioni.
Josef Ejarque, Ftourism
In questo contesto, un atteggiamento passivo e attendista condanna l’offerta sarda, nella migliore ipotesi, a non sfruttare l’enorme crescita del fenomeno turistico a livello mondiale, che si caratterizza in Italia per una crescita degli arrivi intorno al 10% annui.
Un atteggiamento che impedisce sostanzialmente di superare la condizione di forte stagionalità dell’offerta turistica.
Il Piano Strategico del Turismo in Sardegna in pillole
Quali sono i punti principali del Piano Strategico regionale del turismo in Sardegna? Innanzitutto la mission del progetto: posizionare e consolidare la Sardegna come destinazione turistica di riferimento nel Mediterraneo, al fine di favorirne la crescita e la competitività, facendo leva sul capitale territoriale inteso quale fattore distintivo, e incorporando la sostenibilità (ambientale, culturale, economica e sociale) nelle politiche di sviluppo dell’isola.
Una mission possibile grazie ad un profondo rinnovo del modello di governance, di destinazione, del prodotto-destinazione e delle dinamiche di promozione.
Sulla governance, la DMO Sardegna, assieme a DMO più territoriali, assieme a privati, reti di impresa e DMC (Destination Management companies) dovrebbero lavorare in sinergia verso obiettivi commerciali e di promozione.
Sul modello di prodotto-destinazione, come nello schema qui sotto, il monoprodotto attuale del balneare (vedi precedente approfondimento) dovrebbe trasformarsi in un prodotto specializzato per 4 tipi di target diversi: coppie, famiglie, giovani e senior. Tutto il resto (bike, hiking, cultura..), ruotare attorno al driver principale, il mare appunto.
Puoi scaricare la presentazione del Piano strategico turistico sardo del 20.12.2018 qui (pdf).
PST, come metterlo in pratica?
Come nel piano strategico regionale, si sottolinea la necessità, da una parte, di caratterizzare meglio il prodotto turistico sardo, con la creazioni di piccoli segmenti di nicchia fortemente ancorati al territorio e alle sue peculiarità, in grado di creare nuove stagionalità e di attrarre domanda turistica aggiuntiva straniera. Dall’altro, di ridurre significativamente il rapporto con le agenzie di intermediazione che scarsamente possono promuovere prodotti a forte valenza identitaria.
Cosa manca allora alla Sardegna per passare dalla teoria alla pratica? Sicuramente una continuità d’azione, di uniformità di operato, unito ad una forte collaborazione pubblico-privato. A questo si unisce la necessità di operare nel turismo con un approccio business, con professionalità, in particolare con riferimento al marketing, alla comunicazione e alle nuove tecnologie.
Come sottolinea Giuseppe Giaccardi, progettista, coach e pianificatore, analista aziendale e di mercato, con riferimento alla Sardegna manca una comunicazione efficace. I contenuti sono monotematici, mancano di struttura e di qualsiasi riferimento a cultura, ambiente e lusso.
Il problema dei dati
A tutto questo si unisce l’annoso problema della mancanza di dati tempestivi. Una tempestività che è fondamentale per rimanere al passo con il rapido mutamento delle tendenze. Una tempestività rallentata sicuramente dalla burocrazia, che mal si concilia con la rapidità con cui devono essere assunte le decisioni in un contesto altamente complesso, mutevole e competitivo.
In Italia e ancor più in Sardegna si rileva poi una mancanza di dati qualitativi, agilmente rilevabili dalle amministrazioni, come succede in molti nostri benchmark. Dati su caratteristiche qualitative della domanda, su prodotti, tematismi e stagionalità.
Giuseppe Giaccardi, sottolinea il fatto che mancano, soprattutto, i dati relativi alle ricadute sociali sul territorio generate dal turismo. Dati che, stimolerebbero gli investimenti privati, ma soprattutto pubblici nel settore.
Leggi l’intervista a Giuseppe Giaccardi sul progetto East Land.
Guarda la presentazione del progetto destinazione turistica Nuorese-Ogliastra (Sardinia East Land) del 25 gennaio 2019.
In conclusione, possiamo dire oggi che esistono ancora diversi ostacoli affinché, raggiunta e condivisa una certa visione del turismo di un territorio (che è già un primo risultato), si riesca poi a metterla in pratica nella realtà in singole linee di intervento. La sensazione è quella di fermarsi sempre ai nastri di partenza.
Ti sei perso questo appuntamento sulla destinazione Sardegna e sul piano strategico regionale? Nessun problema, puoi rivedere la puntata qui sotto:
Foto copertina: No, it is not boring sailing all day long …. Foto Daniele Dalledonne su Flickr (CC BY-SA 2.0)