Vi sono tante forme di fare turismo e accoglienza in Sardegna, a decodifica proprio di quegli archetipi dell’accoglienza isolana di cui accennavamo in questo intro, che vanno da quelle più semplici come l’arte, a quella più complessa come la comunicazione sul web. Cosa caratterizzerebbe meglio la tipicità in Sardegna?
Diversi ospiti, tra artisti della parola, della musica, degli allestimenti, del disegno grafico e della tappezzeria artigiana, raccontano, in essenza, quale l’energia che contraddistingue questo territorio in cui sono nati e da cui traggono ispirazione e che potrebbe diventare l’elemento distintivo della accoglienza in Sardegna.
Vediamone alcuni!
Indice dei Contenuti
Le amiche di Freya e il mondo delle favole sarde
Per Gianni Crobe, l’accoglienza è la condivisione con in più piccoli per creare una visione comune, ma anche per saper comunicare la storia e le tradizioni in un linguaggio più moderno. Gianni parla del progetto sviluppato con la moglie danese Sara Bachmann. Il progetto ha come obiettivo quello di trasmettere la tipicità sarda e l’accoglienza, attraverso la creazione di disegni delle “amiche di Freya“. Si tratta di principesse sarde, abbigliate da costumi del luogo che possono trasmettere anche ai più piccoli la cultura e le tradizioni del posto. Tutto ciò ha portato alla creazione di un’immagine di un mondo dedicato all’infanzia ma utile anche agli adulti per raccontare la Sardegna sotto un nuovo punto di vista.
Leggi l’Intervista a Gianni Crobe, Le amiche di Freya.
L’accoglienza nell’arte del tappeto
Anche Giuseppe Demelas ci fornisce un punto di vista riguardo quella che è l’accoglienza nell’Isola. Giuseppe è amministratore dell’azienda tessile Mariantonia Urru nata a Samugheo nel 1981. Tappeti che raccontano la storia e le tradizioni sarde, la tecnica nei tessuti e nei colori, contaminati nel tempo da esperienze internazionali.
Giuseppe Demelas, Maria Antonia Urru
Per anni la tessitura sarda si è basata sulla replicabilità di un unico modello tramandato da generazioni. Per noi la tessitura è legare il passato e presente, tradizione e innovazione.
La sperimentazione è iniziata quando sua madre, Antonia Urru, è venuta in contatto con la designer spagnola Patricia Urquiola nel 2005, per riprogettare il tappeto sardo e lanciare una collezione che ha avuto molto successo e ha “sdoganato” il tappeto sardo. Due mondi diversi che si sono trovati subito in sintonia. Contaminazioni che hanno poi proseguito con lo stilista Antonio Marras, la danese Carolina Melis e tanti altri, che hanno impattato sicuramente il turismo in Sardegna.
Leggi l’intervista a Giuseppe Demelas (qui), tessitura Antonia Urru
L’importanza del web per l’accoglienza
Io da piccolo desideravo diventare Papa. Mi sembra giunto il momento di fondare una nuova religione: il #SARDOLICESIMO
Insopportabile
Tra le forme di fare turismo mediante l’accoglienza c’è anche il web. Qui entra in gioco Gianluigi Tiddia, conosciuto anche come “Insopportabile“. Per lui, la chiave per una buona accoglienza e un buon turismo in Sardegna, è sicuramente la comunicazione, e quella sul web è la più attuale ed efficace.
Per mano di Gianluigi, nell’Aprile del 2011, nasce su Twitter, da una necessità personale, il Sardolicesimo. Questo da vita a migliaia di citazioni #Sardolicesimo sui social e in rete.
Insopportabile utilizza Twitter come piattaforma principale per promuovere l’immagine di una Sardegna al di fuori degli stereotipi. Sceglie questa piattaforma perché tra tutti i social, è quello che contiene all’interno tutti i media più importanti. Ciò rende più facile il passaggio dei messaggi. Il Sardolicesimo genererà diversi “figli” e hashtag ispirati, come il “Carsolicesimo” e il “Sicilianesimo”.
Cosa esprime il Sardolicesimo
Il Sardolicesimo si basa sulla ricerca di una chiave di racconto diversa dal solito, sopratutto per quello che non si dice. Racconta tutte le cose nascoste nella profondità della Sardegna. Si tratta di raccontare luoghi minimi, silenzi, persone meno conosciute e tanto altro. E’ una codifica in parole ed immagini che non si riferisce a qualche cosa in particolare, ma che dice tutto.
In altre parole, per Gianluigi, l’accoglienza è una condivisione di informazioni, knowledge e trasmissione di conoscenza da parte delle persone. E’ collaborazione e disponibilità di mettersi a disposizione degli altri.
Segui Insopportabile su Twitter e leggi la sua intervista per AperiTurismo.
L’accoglienza nella musica di Paolo Fresu
Dal web passiamo alla musica, con Paolo Fresu, noto trombettista sardo e fondatore del “Time in Jazz” a Berchidda. Paolo fonda il “Time in Jazz” a Berchidda nel 1988. Si tratta di uno dei più noti festival musicali tenuti in Sardegna, e uno dei più prestigiosi in Italia e in Europa. Fino ad oggi si sono svolte 31 edizioni che attualmente coinvolgono 18 comuni.
Il festival registra ogni anno 30-35 mila visitatori, di cui il 60% proveniente dalla Sardegna. Il 25% proviene dal territorio Nazionale e il 15% da territorio estero.
Dei 30-35 mila visitatori, il 50% pernotta in loco per 4/5 giorni, con una spesa che varia da 40 a 80 euro a testa.
L’evento ha un impatto molto importante sul territorio sardo in quanto ha ricaduta in valore aggiunto stimate su più di 3 milioni: ogni euro investito produce 15 euro di ritorno in spesa diretta e 6 euro in valore aggiunto.
Solo se coscienti del fatto che le nostre buone cose non sono le uniche e necessariamente le migliori, saremo in grado di metterle in rete e scambiarle con quelle degli altri.
Paolo Fresu
Fresu riconosce i tratti distintivi dell’identità della Sardegna, terra natìa da cui trae inesauribile ispirazione, tra cui la tradizione, la fierezza e il forte orgoglio dei suoi abitanti come un punto di forza, ma che – se non ben incanalati – possono diventare anche un punto di debolezza, un limite. Il trombettista sardo è sicuro che per il cambiamento del turismo in Sardegna, il passo più importante da fare, è andare oltre il passato per offrire una prospettiva futura che sia nuova ma legata a quel passato dal quale è difficile staccarsi.
Per Fresu, l’identità presuppone necessariamente l’incontro con l’altro.
Leggi l’intervista a Paolo Fresu, tra gli ospiti dell’appuntamento Tipicità di AperiTurismo, svoltosi ad Alghero il 14 Giugno 2018.
In conclusione, ecco in tre punti, ciò che renderebbero il modello di accoglienza ancora più vincente.
- Lo scambio e l’incontro con l’altro (Paolo Fresu)
- La contaminazione con il nuovo (Giuseppe Demelas)
- La decodifica moderna delle storie e delle tradizioni, partendo dalle favole e dai più piccoli (Gianni Crobe)
- Decodifica in immagini e parole sul web dei tratti più semplici, ma i più amati: persone, luoghi e silenzi (Gianluigi Tiddia)
Ti sei perso questo strepitoso appuntamento su tipicità nell’accoglienza in Sardegna?
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