Riconoscibilità dei grandi marchi, così come reperibilità degli stessi, anche attraverso le piattaforme di vendita online dei prodotti tipici sardi sono due aspetti imprescindibili quando si vuole lavorare sul prodotto turistico enogastronomico (vedi approfondimento precedente).
A parlare di e-commerce in Sardegna sono stati Lucio Murru e Lia Serreli. I manager ci mostrano due modi di fare e-commerce, il primo con KaraSardegna store online e fisico di lunga data e il secondo, con Sardinia Ecommerce, progetto più recente del gruppo Unione Sarda S.p.a.
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Kara Sardegna, 25 anni di attività nel mercato
Lucio Murru è il direttore commerciale di KaraSardegna.com. Sito di vendita online che conta circa 1200 prodotti disponibili in 20 Paesi, con 2 milioni di clienti serviti.
Il fatturato, aggiornato al 2018, è stato di circa 3 milioni, in crescita in doppia cifra. I prodotti più venduti su KaraSardegna.com sono sicuramente quelli che appartengono alla tradizione, come olio, pane, dolci, birra, vino, liquori ed in misura più ridotta artigianato – racconta Murru. Il mercato di riferimento è quello Italiano e quello europeo. KaraSardegna.com si avvale anche di uno store fisico situato all’aeroporto di Olbia Costa Smeralda che aiuta nella gestione del magazzino e delle giacenze, problema tra i più complessi nella gestione di una piattaforma di vendita di prodotti online.
Se nei primi anni 2000 la Sardegna era poco nota e il prodotto sardo era un oggetto sconosciuto o non bene identificato, le persone che vengono ora nell’Isola hanno più coscienza di quello che possono trovare, realtà come KaraSardegna hanno aiutato in questo processo.
Tra i prodotti più riconosciuti ed acquistati, il Cannonau, insieme al mirto e ad alcuni dolci tipici. Ogni volta che qualcuno acquista dal negozio KaraSardegna in aeroporto, entra nel circuito e-commerce e viene regolarmente aggiornato sulle offerte da newsletter e DEM. KaraSardegna utilizza anche Amazon come piattaforma e distributore per vendere i propri prodotti, il che permette di avere più visibilità. “Essere anche su Amazon non è un limite, anzi, facciamo in modo che i nostri prodotti vengano venduti con un marchio qualità del fornitore, quindi è un valore aggiunto”.
L’Unione Sarda investe sulla vendita online dei prodotti tipici sardi
Lia Serreli, invece, è direttore generale dell’Unione Sarda. Da un anno è anche supervisor del progetto Sardinia Ecommerce che si occupa della vendita online dei prodotti tipici sardi. Alla base del progetto di Sardinia E-commerce, il traffico generato dal sito dell’Unione Sarda, primo magazine online in Sardegna. Sardiniaecommerce.it genera già da solo 22 mila pagine visualizzate al mese e conta 1 milione di utenti.
Il progetto di Sardinia Ecommerce è totalmente in linea con quella che è la linea editoriale del giornale, ovvero parlare di Sardegna, raccontarla e divulgarla, nel contempo far crescere i piccoli imprenditori e le imprese artigiane.
Sardinia-Ecommerce ha aperto gli orizzonti ma soprattutto ha avuto un grande impatto dal punto di vista della comunicazione, avvicinandosi a tutti i produttori presenti nell’Isola. Questo progetto nasce dalla voglia di far crescere sempre più i produttori sardi, per questo la registrazione al sito è assolutamente gratuita, e i produttori non devono pagare alcuna spesa di spedizione per la vendita dei loro prodotti, è tutto a carico del gruppo organizzativo del sito.
Sardinia Ecommerce è un progetto per il gruppo e per la Sardegna
Lia Serreli, Gruppo Unione Sarda
Serreli spiega che il sito ha come unico modello di business quello di far crescere le imprese del territorio.
Lo scontrino medio di chi acquista dal marketplace è di circa €50, con 2.000 articoli acquistabili. I produttori iscritti alla piattaforma sono 200, il food è la parte predominante insieme al wine. Sono apprezzati molto anche i dolci tipici e la bottarga.
Ti sei perso questa puntata di AperiTurismo dedicata alla vendita online dei prodotti tipici sardi con Lucio Murru di Kara Sardegna e Lia Serreli di Sardinia E-commerce?
Nessun problema, riavvolgi il nastro:
Foto copertina: Foto di Maria Carta | La lavorazione del gnocchetto sardo