Se è vero che la Sardegna non propone ancora un modello di accoglienza tipica, ma riconosce un sentire comune che potrebbe essere tradotto e trasformato, un giorno, in un modello unico e distintivo (vedi la tavola rotonda sul tema con i nostri artisti), dall’altra l’attuale reputazione online della Sardegna ci rivela che la tipicità, negli indici di soddisfazione, è pressocché irrilevante.
Diamo uno sguardo alla ricerca, condotta dall’azienda Travel Appeal e alle varie interpretazioni di questi dati.
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Popolarità online, consumi e impatto nel turismo
Per introdurre l’argomento e quindi per avere un quadro generale della situazione, abbiamo analizzato insieme a Mirko Lalli, founder di “Travel Appeal“, alcuni dati sul fenomeno, che ci aiuteranno a capire la rilevanza dello strumento che raccoglie milioni di dati di comportamento e di gradimento.
In 10 anni, infatti, è cambiato completamente l’uso degli smart device e di come usiamo la rete.
Alcuni dati per riflettere:
- INTERAZIONE. Mediamente interagiamo con i nostri telefoni 2.617 volte al giorno;
- TEMPO. Passiamo il 70% del nostro tempo da svegli guardando social media;
- ATTENZIONE. 10 anni fa la soglia media di una persona era di 12 secondi, mentre adesso è di 8 secondi;
- VELOCITA‘. Il nostro cervello memorizza un’informazione presente nel feed dei social media, in 0,24 secondi;
- NUMERI. 10 anni fa YouTube era appena nato e la crescita era abbastanza lineare. Nell’era pre Youtube l’attenzione massima si focalizzava nel Superball con più di 10 milioni di telespettatori. Nel 2012, il video più guardato è stato “Gangnam Style” con 3 miliardi di visualizzazioni, nel 2017 è stato “Despacito” con 5 miliardi di visualizzazioni (più della metà della popolazione mondiale);
A questo punto vi starete chiedendo cosa c’entra tutto ciò con il turismo?
La risposta è che tutto questo c’entra eccome. Infatti, dopo un’attenta analisi, si sono registrati dei dati molto interessanti. Nel 2012, dopo il grande boom di Gangnam Style, il turismo in Corea è aumentato del 13%. Nel 2017, invece, per merito della hit estiva Despacito, il turismo a Puerto Rico è aumentato del 45%.
Ora, possiamo ben capire come la rete possa diventare un potente mezzo per trasmettere la tipicità e l’identità del luogo globalmente.
Vediamo come il web possa essere il fulcro per la circolazione di una nuova identità di destinazione e tipicità della nostra cara Sardegna, in modo tale che possa attrarre nuovi flussi turistici.
Il Super Traveler a caccia di esperienze autentiche
Non solo è cambiato l’uso che facciamo del telefonino e della rete, ma anche il modo di viaggiare e le aspettative del viaggio. Altri dati che destano particolare curiosità, possiamo trovarli nel “Super Traveler Manifesto“. Si tratta una ricerca di Skift in cui si tracciano i profili del super traveler, viaggiatori che vogliono vedere realizzati i propri sogni di viaggio. Questi sono i dieci punti che richiedono i super traveler di oggi e che puoi trovare a questo link:
Questa ricerca mette in evidenza che le primissime cose che cerca un visitatore in un posto nuovo, sono l’autenticità e la fiducia. Notiamo inoltre che una connessione Wi-Fi è molto meno importante del fattore umano. Una delle principali motivazioni di viaggio oggi è vivere un’esperienza autentica.
Quanto incide la tipicità in Sardegna nell’indice di soddisfazione?
Dopo aver fatto un’analisi generale su come il web influisca sulla tipicità e di conseguenza sul turismo, ora, analizziamo la “Classifica delle Regioni Italiane per Sentiment sulle tipicità” fornita da Travel Appeal per capire la situazione della Sardegna.
Con molta delusione, notiamo che la Sardegna si trova in quartultima posizione, prima delle regioni più turistiche d’Italia dove il “tipico”, nelle aspettative di viaggio, si sostituisce con il “noto” di Roma, per il Lazio, Venezia per il Veneto e Milano per la Lombardia. Ma non avendo la Sardegna nessuna città nota preponderante, perché il tipico non viene percepito come un valore nonostante tutti gli eventi folcloristici, le sagre, le ricorrenze religiose che i territori organizzano, anche per i turisti? Che cosa lo blocca?
Guardiamo quest’altra immagine sempre della stessa ricerca:
Sul totale delle recensioni di viaggio (rilasciate nei più importanti siti di prenotazione), la tipicità come elemento “degno di nota” viene menzionato il 3% delle volte.
Evidentemente perché la tipicità si perde. Questo perché la maggior parte dei turisti che viene nell’Isola, non cerca la tipicità, ma cerca invece aspettative. Chi viene in Sardegna viene per il mare (il 54% delle presenze si concentra su Luglio e Agosto ). Tuttociò nonostante, tra gli argomenti più discussi dai turisti in Sardegna, il 31% parla dei luoghi, mentre il 25% parla delle persone. Inoltre la media della reputazione online della Sardegna “il sentiment” è di 84,6%, di 0,2 punti percentuali sotto alla media italiana che è di 84,8, con un leggero vantaggio per il turismo domestico (84,5), superiore alla media italiana di 0,3 pp.
Per quanto riguarda lo specifico dell’indice di gradimento dell’ospitalità in Sardegna, la voce che pesa di più in termini di recensioni negative sono i costi, la connessione ad internet, la dotazione degli appartamenti, le camere e i servizi.
Mentre ciò che piace particolarmente, nel comparto extra alberghiero, è l’host, probabilmente la sua efficienza, cordialità e accoglienza, e, subito dopo, proprio la voce accoglienza, tra gli aspetti più apprezzati. Quest’ultima, probabilmente, non rilevata come tipica e distintiva, ma, in generale, recepita come eccellente.
Dati che andrebbero approfonditi, ma che iniziano ad aggiungere qualche spunto interessante al viaggio verso gli archetipi dell’accoglienza isolana.
La tipicità è quell’elemento che si trova all’incrocio di due direttrici: l’identità di una destinazione e l’aspetto umano che è parte integrante di quell’identità specifica
Mirko Lalli, CEO Travel Appeal | AperiTurismo
In altre parole, una soluzione soddisfacente, secondo Mirko, potrebbe essere quella di creare un qualcosa che nella tradizione non è puro ma può essere riconoscibile e quindi identificato come tipico.
Leggi l’intervista completa a Mirko Lalli, Travel Appeal.
Come viene percepita e codificata la tipicità?
Filippo Filippeschi, Contract Manager Signatour, lavora da sempre con il mondo dei Tour Operator sopratutto con mercati scandinavi e danesi. Anche per Filippo, non esiste un modello unico di tipicità, l’autenticità non è necessariamente legata alla cultura e alla tradizione, ma al livello di conoscenza dei viaggiatori. Accanirsi su aspetti solo ed esclusivamente tradizionali e folcloristici, saltando il primo livello di conoscenza di un posto, significa “guardarsi l’ombelico” e sbagliare il bersaglio.
Grazie al suo lavoro e alla conoscenza del prodotto turistico sardo, Filippo ha potuto vedere con i suoi occhi che, purtroppo, tutto quello che per noi sardi ha un valore aggiunto in termini di tipicità, non è riconosciuto dagli scandinavi, tanto che la Sardegna e la Sicilia vengono spesso confuse tra loro.
In una semplice ricerca sulle keywords “tipicità” in Sardegna, in lingua danese e su Google.dk, quello che emerge al 99% sono foto di mare e spiagge.
“Per i danesi – spiega il manager – il sole, il mare e magari anche un piatto di pastasciutta sono tipici di una destinazione balneare italiana. Vanno per associazioni mentali e a loro piace quello, che non è sbagliato, è un punto di vista! Noi spesso andiamo oltre e saltiamo questo fondamentale passaggio. Capire come ci vedono e valorizzare ciò che è riconoscibile, lavorando poi sulle sfumature è il primo passo per offrire qualche cosa di diverso.
La tipicità è gastronomia, folclore e architettura. La nostra percezione di tipicità porta spesso fuori strada perché non ci aiuta a capire cosa gli altri vedono come tipico
Filippo Filippeschi, Signatour
Chiunque visiti un luogo nuovo, troverà qualcosa di autentico ai propri occhi. Autentico perché diverso dal proprio quotidiano.
Leggi l‘intervista completa a Filippo Filippeschi sul tema.
Posto che la tipicità per come la vediamo e percepiamo noi è completamente diversa da come la vedono e la percepiscono gli altri, a fare la differenza sono, ancora una volta, le persone e i piccoli gesti quotidiani, che cambiano a seconda della propria cultura e delle proprie tradizioni.
E’ dunque stimolante vedere come non c’è un’unica definizione di tipicità o di accoglienza, ma ognuno di noi ha un proprio punto di vista e un livello di lettura, che viene sviluppato e messo in atto in modi diversi.
Ti sei perso questa puntata di aperiturismo sul peso della tipicità nella reputazione online della Sardegna e nella percezione del tipico della stessa destinazione?
Nessun problema, riavvolgi il nastro nel video qui sotto: