Il balneare si presenta come il segmento più importante del turismo in Sardegna. Con un’attenta analisi individuiamo i due target principali del turismo balneare: il turismo per famiglie e quello di lusso.
Il mercato upscale, family e lusso sembra essere il più sviluppato. Un posizionamento di centinaia di strutture ricettive alberghiere nell’isola, per alcune più chiaro e netto, per altre più blando, per altre ancora in divenire, dove la narrazione diventa fondamentale e la soddisfazione degli ospiti non è sempre ai massimi livelli. Cerchiamo di capire perché.
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Turismo per famiglie: più esperienze da condividere
“Non si è family solo perché si hanno le camere famigliari o un’area giochi, – esordisce Gianluca Borgna, marketing manager del Falkensteiner Resort Capo Boi, Villasimius – si è family perché si ha un posizionamento nel mercato, ovvero un approccio alle persone che fa vivere la vacanza in quel modo”.
Lo storico hotel 5* stelle lusso di Capo Boi, dal 2016 sotto la gestione della alto atesina Falkensteiner, tra le leader nel segmento lusso e family, ha rilanciato visivamente e online tutte le esperienze possibili in famiglia in struttura “prima inespresse”, con risultati interessanti anche sui mesi “spalla”.
Un posizionamento che ha aperto le porte anche al target locale, spesso sottovalutato dagli hotel di lusso in Sardegna.
“Quest’anno abbiamo aperto in largo anticipo sui tempi a fine marzo, cosa abbastanza inusuale in zona e abbiamo ospitato delle bellissime famiglie sarde – racconta Borgna – riuscendo tra l’altro a garantirci i migliori talenti nello staff grazie ad uno scouting anticipato”.
La ricerca sul turismo family in Sardegna
Eppure, nonostante la forte vocazione al turismo per le famiglie in Sardegna, studi recenti rilevano che il punteggio di valutazione delle recensioni sul web più basso è espresso soprattutto dalle famiglie che viaggiano con bambini, soprattutto quando sono piccoli. Nervo scoperto dell’offerta family in Sardegna.
“Ciò che si lamenta prevalentemente sono le dimensioni e allestimento della stanza, oltre che l’animazione e l’intrattenimento probabilmente inadueguate – rivela Giacomo del Chiappa, professore di Marketing Associato dell’Università di Sassari che ha condotto diverse ricerche sul tema dei viaggi in famiglia.
Su questo giocano un ruolo fondamentale le aspettative, determinate dalla provenienza e cultura degli ospiti e dalle esigenze delle diverse fasce d’età dei figli, ma anche il periodo del viaggio. Si scopre quindi che le famiglie italiane, “spesso repeaters”, sono le più critiche. Gli stranieri preferiscono che i bambini facciano attività indipendenti ed educativo-ludiche in autonomia. Mentre i genitori italiani tendono a voler condividere le attività ricreative con i figli. Inoltre, il maggior numero di reclami si concentra nell’alta stagione, soprattutto nel rapporto tra staff e ospiti, quando probabilmente il picco di stress degli operatori è talmente elevato da compromettere la qualità del servizio erogato.
Quando si è sotto pressione, si danno meno informazioni, si è più frettolosi e si è meno empatici.
Giacomo Del Chiappa, Professore Associato in Marketing Università di Sassari
Qui l’approfondimento della ricerca in un’intervista, mentre per la ricerca integrale potete richiederla a gdelchiappa (at) uniss.it.
Turismo di lusso in Sardegna
E se da un lato c’è un target famiglia che cerca sempre più esperienze personalizzate, a seconda dell’età dei figli, dall’altra c’è n’è un altro che negli ultimi dieci anni si è profondamente staccato dalla sua accezione originale, quello del lusso, e su cui alcuni alcuni hotel hanno iniziato un affascinante percorso di ricerca.
Il “relativamente” nuovo lusso non è più quello degli “ori e marmi, ma è quello dell’essenzialità, del tempo ritrovato, dei silenzi, dell’accessibilità, della possibilità di portarsi il proprio cane in vacanza”, sintetizza Del Chiappa.
Marco Bongiovanni, AD dei Baja Hotels, storici hotel di Lusso della Costa Smeralda, fa il punto della situazione sul turismo in Sardegna del lusso. “Negli ultimi anni è cambiato tutto. Fino alla metà degli anni ‘90 c’erano i cataloghi degli operatori stranieri, vivevano del circuito classico dei 4*. Anche l’offerta era piuttosto limitata. Per cui bastava entrare nel “gota” e la cosa funzionava più o meno bene. L’avvento di internet qualche anno dopo ha azzerato tutto questo. Tutti potenzialmente erano sullo stesso piano, le recensioni mettevano in luce i propri difetti, una prima doccia fredda che ha necessariamente obbligato l’azienda a ripensarsi. Anche il modello di scelta del consumatore è cambiato. Da una parte ricerca un’esperienza che rispecchi le esigenze specifiche di quel momento, dall’altra c’è il consumatore che cerca il risparmio. Ci confrontiamo anche con gli alloggi privati che hanno meno costi. La concorrenza è fortissima e noi dobbiamo spiegare perché costiamo di più, quale il valore aggiunto”. Turbolenze di mercato a parte, “la grande sfida oggi è riuscire a raccontare la Sardegna con gli occhi di Pietro…” – continua l’imprenditore citando uno dei tanti episodi di accoglienza e orgoglio sardi (scopri chi è Pietro).
La grande sfida oggi è riuscire a raccontare la Sardegna con gli occhi di Pietro…
Marco Bongiovanni, AD Baja Hotels
“La Sardegna è un bacino territoriale di una ricchezza esplosiva, – prosegue il manager – con un’accoglienza unica, che dobbiamo essere in grado di raccontare con lo stesso orgoglio e la stessa passione di un sardo, rendendo fruibili le cose che la gente non conosce ancora, in alta e bassa stagione. Su questo sarebbe bello fare sistema”.
Il nuovo turismo di lusso
E se da una parte ci sono strutture che si riallineano con le nuove esigenze del loro target di riferimento riconoscendo l’importanza della narrazione e del racconto del territorio, dall’altra ci sono esperienze originali di ricerca del nuovo lusso. È l’esempio del Tiliguerta Glamping e Camping Village. Laura Deiana, titolare della struttura, 7 anni fa decide di rientrare in Sardegna, dopo aver lavorato 10 anni a Malpensa, e di rilevare un camping 4* un po’ datato e di trasformarlo in un glamping, un campeggio di lusso pet-friendly.
“Da una parte ho cercato di ripensare la formula del campeggio e reinterpretare il lusso, alloggi all’aria aperta con il massimo del comfort e libertà, dove gli spazi sono ampi, curati e invitano a mettersi subito comodi, – racconta Laura – dall’altra abbiamo investito sul segmento pet-friendly ricostruendo percorsi ed esperienze ad hoc. Il 50% della nostra clientela oggi arriva con il proprio amico quattrozampe e oggi siamo leader nel settore. Solo qualche anno fa mi dicevano tutti che questa scelta era una pazzia, considerato il pregio e costo degli arredi, ma oggi possiamo dire di aver avuto ragione”.
Anche il Gabbiano Azzurro Hotel & Suites di Golfo Aranci, al suo 50mo anniversario, sta affrontando un importante percorso di riqualificazione di prodotto con l’apertura di 5 nuove suites con piscina privata, con un target di coppia maturo e giovane (tra cui il segmento wedding), prevalentemente straniero, tedesco ed inglese.
A volte ridurre le camere è una scelta strategica, anche noi stiamo seguendo questa strada, si cerca di migliorare la fruibilità degli spazi e aumentare la qualità del servizio.
Laura Mor, digital strategist Gabbiano Hotels&Suites di Golfo Aranci
Laura ha infine confermato l’importanza della narrazione nel digitale e condiviso qualche consiglio con i ragazzi che volessero seguire il suo percorso professionale, con un’attenzione particolare ai temi della sostenibilità nel turismo.
Tema sul quale invita tutti ad una riflessione e ad una scelta di campo.
Riavvolgi il nastro e segui questa puntata di Aperiturismo sul Turismo in Sardegna, tra lusso e famiglie:
Foto copertina: Lux Pool Suite – Gabbiano Azzurro Hotel & Suites| Golfo Aranci, Sardegna