Che cosa si intende per turismo enogastronomico? Quale il trend di crescita di questo tipo di turismo in Italia e quali le opportunità in Sardegna? Per sapere di più sull’offerta enogastronomica in Sardegna e le sue ripercussioni sul turismo non possiamo non partire dall’offerta enogastronomica in Sardegna. A introdurre il tema, l’antrologa, ricercatrice e blogger, Alessandra Guigoni.
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Alla ricerca del “why” dell’enogastronomia isolana
L’enogastronomia in Sardegna è definita da Alessandra Guigoni, antropologa e blogger, “un gigante con i piedi di argilla”. Un gigante perché in Sardegna abbiamo un patrimonio enogastronomico importante, mentre “dai piedi di argilla” perché lo stato del turismo enogastronomico deve ancora svilupparsi in modo esaustivo.
L’Isola importa l’80% di quanto consuma. Ciò non significa che bisogna credere a tutti quei falsi miti sulla falsa genuinità dei prodotti sardi, come il fatto che la bottarga sarda sia fatta per il 95% con uova di muggine di importazione.
Alessandra Guigoni, antropologa del cibo
Degli 800 prodotti più importanti in Italia, 41 sono sardi. I prodotti agroalimentari tradizionali sardi (PAT), sono invece circa 200 su 500 italiani.
La tabella sovrastante riporta l’export di vino nel primo semestre del 2018. Possiamo vedere che la Sardegna si trova al sedicesimo posto. Nell’arco di circa un anno, è stata superata dalla Liguria, anche a causa dei problemi climatici che si sono ripercossi sulle vigne in Sardegna negli ultimi anni, e che hanno modificato l’offerta enogastronomica. Infatti la variazione % tra il 2017 e il 2018 in Sardegna è stata negativa, del -3,7%.
Possiamo inoltre notare che nella Top-10 dei prodotti DOP e IGP per valore alla produzione, troviamo nella tabella in alto la classifica dei prodotti agroalimentari: in nona posizione il pecorino romano, diventato ormai una commodity.
Cosa racchiude l’offerta enogastronomica in Sardegna?
Per analizzare e comprendere al meglio la situazione sarda, la CONF Artigianato ci ha fornito questa serie di dati aggiornati ad Ottobre 2018, relativi alla dinamica export riguardante i prodotti dei vari settori in Sardegna. Se guardiamo il primo semestre del 2018, la parte “da leone” la fanno i prodotti lattiero caseari e qualcosa dei farinacei, pesci e molluschi. Da notare il fatto che la dinamica di tutti questi trend va sempre peggiorando, e dunque è senza dubbio da migliorare.
Un altro aspetto che bisogna considerare e che purtroppo non viene sottolineato nei soliti convegni e focus, è l’e-commerce e la distribuzione online di prodotti, altrimenti, reperibili solo in Sardegna. Attraverso l’e-commerce, si arriva a tutto il mondo, permettendo al turista di comprare e avere nel suo Paese, i prodotti che ha assaggiato in Sardegna. Esiste infatti un potenziale rapporto virtuoso tra produzioni, consumo da parte del turista enogastronomico dei prodotti e consumo at home tramite l’e-commerce. Di conseguenza un altro punto nodale è una buona comunicazione che, come abbiamo visto, non è controllata e gestita.
Per quanto riguarda la gastronomia in generale, se consultiamo la Guida Michelin Italiana, possiamo notare che in tutta la Sardegna sono presenti solamente 3 ristoranti a una stella Michelin. C’è tanto potenziale in Sardegna, ma serve qualcuno che possa smuovere la situazione.
Il Taste Tourism come opportunità mancata
E se in Sardegna la percentuale di ristoranti stellati sul totale non vale la pena nemmeno di essere calcolata, essendo, come già detto, solo tre i ristoranti inseriti nella guida Michelin con una stella ciascuno, dall’altra il taste tourism sembra essere un’opportunitò mancata, almeno per ora.
Il taste Tourism presenta una crescita del suo valore di circa il 12%, grazie ai 334 ristoranti stellati in Italia, con un fatturato complessivo di 282 milioni di euro. Questi sono dati rilevati da uno studio della società di consulenza Jfc, da cui emerge come media nazionale che ogni ristorante stellato ha 6.318 clienti all’anno. Di questi, coloro che soggiornano nella destinazione sono il 30% circa, di cui 1.015 stranieri e 870 italiani. Ogni ristorante genera sul territorio ben 2.770 pernottamenti annui, con un soggiorno medio di 1,2 notti per i clienti italiani e 1,7 notti per quelli stranieri.
È inoltre essenziale sottolineare l’alta capacità di spesa dei turisti degli assaggi, che abbinano una cena stellata, che va dai €65 a €500, ad un pernottamento di charme o di lusso.
Ti sei perso questa puntata di AperiTurismo dedicata all’offerta enogastronomica in Sardegna? Riavvolgi il nastro e riguardatela qui sotto:
Foto di Copertina: alcune immagini dello Store di KaraSardegna, foto di Kara Sardegna