Sul tema delle potenzialità del turismo enogastronomico in Sardegna per definire quel “Why” della cucina locale che potrebbe fungere da driver per una vacanza enogastronomica nell’Isola, sono stati coinvolti alcuni grandi chef della cucina isolana. Luigi Bergeretto, chef e proprietario del Petra Segreta Resort & Spa che punta sulla cucina gourmet in Costa Smeralda e Gallura; Stefano Deidda, noto chef del ristorante stellato cagliaritano “Il Corsaro”; Maria Carta, chef e proprietaria del ristorante Is Femminas di Cagliari e, infine, Leonardo Marongiu, direttore dell’Accademia Casa Puddu, riferimento per tutti i giovani aspiranti chef dell’isola.
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Il turismo enogastronomico in Costa Smeralda
Luigi Bergeretto ci racconta la sua esperienza di albergatore e cuoco di un resort di charme che, dell’alta cucina, ha fatto il suo punto di forza.
Luigi è chef del Petra Segreta Resort & Spa. Il Resort è in attività da 18 anni e lavora da Aprile ad Ottobre. Nel suo Hotel, solo il 9% delle presenze è italiana, mentre il 91% è estera – a riprova che, il turismo della cucina italiana di qualità, è soprattutto estero. Gli ospiti sono principalmente coppie, imprenditori, manager e artisti, amanti della natura alla ricerca di privacy e interessati ad assaporate la cucina sarda.
Inoltre, racconta il manager, è in aumento anche il segmento wedding tourism dall’estero (vedi l’approfondimento con la wedding planner Elisa Mocci) e i turisti da Francia, Danimarca, Belgio, Stati Uniti e Sud America.
Alla domanda “perché il turista dovrebbe scegliere la Sardegna come destinazione food and wine”, lo chef risponde dicendo che il turista è più informato di quanto pensiamo sulla qualità dei cibi e dei vini italiani. Sono persone già educate sotto questo punto di vista, che riconoscono le potenzialità e i gusti dell’Isola. Quello che piace di più ai turisti è l’autenticità, e lui cerca di dare proprio questo agli ospiti, producendo le materie prime in casa. Lo staff del Petra alleva il bestiame, lavora i latticini, produce olio di oliva e coltiva frutta e verdura.
Secondo Bergeretto, i prodotti genuini sono poco reperibili e la mancanza di un’organizzazione enogastroturistica rende tutto più incerto. Per questo dovremmo essere noi a inventarci la destinazione ed “essere più coraggiosi, puntare sull’autenticità creando una nuova cultura gastronomica dell’Isola” afferma Bergeretto.
Leggi la testimonianza di Luigi Bergeretto, chef e titolare del Petra Segreta Resort & Spa.
L’enogastronomia nel Sud Sardegna
Anche Stefano Deidda risponde alla domanda posta allo chef Bergeretto. Stefano Deidda è lo chef del ristorante “Dal Corsaro”, situato a Cagliari e in attività da più di 60 anni. È uno dei ristoranti sardi con una stella Michelin.
Stefano opera in un contesto nettamente diverso da quello di Petra Segreta, infatti il suo è un contesto cittadino, con dei picchi di turismo che iniziano un po’ prima e finiscono un po’ dopo rispetto a quelli del nord Sardegna. L’arrivo in città da parte del turista è determinato fondamentalmente da una Cagliari sempre più turistica. È però anche vero che il mare e le bellezze architettoniche fanno una grande parte del lavoro quando si parla di attrarre il turista.
Il comparto dell’enogastronomia però è di fondamentale importanza, questo perché quando una persona viaggia, conosce una città nel momento in cui ha una visione della sua compagine sociale e dell’architettura, ma il modo più veloce e profondo che gli permette di assorbire il luogo è sicuramente il cibo e il vino”
dice Stefano
Dalla sua esperienza ha potuto notare con piacere che ci sono delle persone che prendono l’aereo solo per mangiare in ristorante da lui, infatti egli è disposto ad offrire il servizio di ristorazione anche a pranzo su prenotazione con 24 ore di anticipo.
Le donne nel turismo enogastronomico
Un altro lato della medaglia è condiviso anche dalla chef Maria Carta, che per anni ha lavorato nel ristorante “Faro Capo Spartivento” e oggi è proprietaria e chef del ristorante al femminile “Is Femminas” di Cagliari. Maria è un esempio da seguire per tutte le donne, in un periodo dove queste vengono un po’ meno valorizzate rispetto agli uomini. Anche secondo lei il turista che viene in Sardegna può trovare sicuramente un’esperienza di cibo, di confronto e di luoghi.
La sua cucina si sviluppa negli ultimi anni, e il suo obiettivo principale è quello di “creare una cucina sarda di tipo gourmet che rimanga coinvolgente da un punto di vista emotivo” afferma. Per fare ciò è necessario l’utilizzo di materie prime ben scelte e ricercate, un amore per la propria terra e i suoi prodotti di eccellenza. Secondo Maria la cucina sarda di alto livello è poco valorizzata dai media, come raccontava anche Massimiliano Borgia, direttore del Festival del giornalismo alimentare di Torino.
Il turista è sempre più un viaggiatore e un intenditore che assaggia e gusta in ogni luogo il cibo locale, sa e conosce le differenze; per questo motivo un’Isola così bella non può non valorizzare la cucina gourmet o ricercata seriamente.
A Maria è capitato di incontrare persone che, entrati in contatto con la cucina di Deidda, hanno deciso di approfondire in un viaggio alla ricerca delle terre di produzione delle materie prime assaggiate e che si è ritrovata in tour Ogliastra. Una nicchia di viaggiatori enogastronomici curiosi e ricettivi che vale la pena approfondire
Maria Carta, titolare Is Femminas, Cagliari
Le strutture necessarie ci sono, il valore aggiunto c’è eccome, manca solo tanta buona volontà, voglia di mettersi in gioco e organizzazione.
Leonardo Marongiu e la formazione tra i fornelli
Leonardo Marongiu, direttore dell’accademia “Casa Puddu” e del ristorante “Hub”, condivide infine il suo punto di vista sottolineando l’assenza di eccellenze, dovuta, secondo lui, alla mancanza di condivisione.
Se non si condivide, ma soprattutto se non si trovano colleghi con cui condividere il proprio operato, è difficile creare dal nulla un vortice di autori sardi.
Leonardo Marongiu, direttore Casa Puddu e titolare The Hub
Un altro problema è quello dell’assenza delle ricette tradizionali sarde nei ricettari che contano. “Prima dobbiamo cercare di renderci competitivi, poi decodificare il patrimonio culinario sardo”, spiega Marongiu, “in tutti i ricettari che contano, la Sardegna è sottorappresentata rispetto alle altre regioni italiane”.
L’accademia “Casa Puddu”, recluta giovani vogliosi di imparare sia tecniche di cucina ma soprattutto competenze fondamentali che permetteranno agli allievi di approcciare al mestiere del cuoco tenendo sempre presente il territorio dove si opera, le sue tradizioni, la sua cultura e i suoi prodotti.
Ti sei perso questa puntata di AperiTurismo dedicato agli chef Sardi, alla ricerca del why dell’enogastronomia isolana?
Nessun problema, riavvolgi il nastro:
Foto Copertina: lo chef Stefano Deidda, chef del ristorante stellato “Dal Corsaro” di Cagliari