L’enogastronomia in Sardegna e il food marketing dovrebbero andare a braccetto. Comunicare il cibo sembra essere sempre più cruciale per la costruzione del prodotto turistico enogastronomico. Riconoscibilità dei cibi identitari, assieme ad una buona comunicazione, ben declinata nei canali digitali e social media, può senz’altro dare un’accelerata.
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Il cibo: fulcro della società
Massimiliano Borgia, direttore del festival del giornalismo alimentare che si svolge a Torino ogni anno, punto di riferimento della stampa agroalimentare italiana, racconta la rilevanza oggi di questo tipo di informazione per orientare consumi, ma anche interesse verso determinati alimenti che portano a voler conoscere i luoghi di produzione.
Oggi il cibo è argomento comune, è il fulcro della società e tutti ne parlano.
“Oggi i cittadini attribuiscono al cibo addirittura aspetti che un tempo erano propri delle ideologie e persino delle religioni”
Massimiliano Borgia, direttore del Festival del Giornalismo Alimentare
L’enogastronomia in Sardegna
Per quanto riguarda la Sardegna, non sono forniti dei dati che ci dicano cosa la gente fuori dall’Isola pensi del suo cibo e, per far arrivare turisti enogastronomici in Sardegna, è opportuno che ci siano degli eventi specifici che suscitino la loro attenzione. La Sardegna è riconosciuta, per quanto riguarda gli alimenti, solo per carne e formaggio. Questo può essere positivo, ma non distintivo, perché l’isola è ricchissima di prodotti genuini, tipici e unici. La Sardegna dovrebbe essere riconosciuta come la Regione del buon vino e del vivere a lungo (Blue Zone).
Nessuno può e deve insegnare a voi come mangiare, avete un’opportunità straordinaria di narrazione alimentare con le Blue Zone; purtroppo però se cerco spiegazioni sul fenomeno, nei primi risultati di Google trovo un articolo piuttosto confuso che non gli da’ nemmeno una collocazione.
Massimiliano Borgia, Festival del giornalismo alimentare
Attenzione particolare e buona informazione sugli elementi distintivi da un lato, come nel caso delle Blue Zone, potenzialmente promotori naturali di zone e alimenti che potrebbero ribaltare flussi, export e l’intera economia, dall’altro contro informazione sui pericoli della carne, in questo momento “sotto accusa dai media”, pubblicità “fortemente dannosa e negativa per il territorio, su cui bisogna intervenire”.
La promozione dei prodotti identificativi sardi
Alla domanda “di quali nuovi trend alimentari dovrebbe tener conto la Sardegna per la promozione dei suoi prodotti come identificativi di un brand o di un’intera destinazione”, Borgia risponde così: “Il problema è che i prodotti più iconici dell’enogastronomia in Sardegna sono oggi sotto attacco, a causa della prevalenza della cultura urbana su quella rurale, dall’ossessione dell’apparire rispetto al buon vivere. “
“La carne – continua Borgia- soprattutto quella di agnello è sotto attacco e nel mondo dell’informazione è diventata un tabù. Anche il formaggio è sotto attacco per motivazioni nutrizionali che non trovano confutazioni. Si deve percorrere un cammino faticoso e costoso per ribaltare un’immagine negativa. Qui serve un’azione sinergica tra ricerca universitaria di tutti i settori, dall’antropologia alla nutrizione, dalla medicina alla storia. Poi serve tanta promozione scientifica nella stampa nazionale e internazionale. In sostanza si deve saper dire che se vengono in sardegna a rubarci il DNA perché siamo i più longevi, forse potremmo dire anche noi qualcosa sulla carne e sul formaggio che mangiamo”.
Leggi l’intervista completa a Massimiliano Borgia.
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